Riconoscere e Prevenire il Cancro Orale

Il cancro del cavo orale colpisce ogni anno 300.000 persone nel mondo, la sua incidenza continua a crescere e rappresenta circa il 3% dei tumori nell’uomo e il 2% nella donna. Secondo uno studio recente (Ficarra – 2005), se la malattia dovesse continuare a procede con questo andamento, si stima che nel 2020 avremo circa 15 milioni di nuovi casi nel mondo con il doppio dei decessi rispetto al 2000. La zona di insorgenza del cancro orale spesso è precedentemente interessata dalle cosiddette lesioni precancerose, per questo riconoscere una queste lesioni risulta molto importante sia per l’operato del dentista che per la vita del paziente.

Intento di questo articolo è quello diffondere un’informazione sana e di sensibilizzare per prevenire, non l’inutile allarmismo, ma è bene ricordare che nel 95% dei casi, una lesione precancerosa o un carcinoma in situ allo stadio iniziale possono essere risolti con interventi spesso di tipo ambulatoriale, con chirurgia scarsamente invasiva e una guarigione pressoché completa. Va precisato che farsi da soli una diagnosi è un approccio totalmente sbagliato, mai sostituire la visita dall’odontoiatra o da un medico con informazioni reperite – per esempio – dal web. Con questo intento andiamo nel dettaglio e vediamo quali sono le lesioni precancerose.

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Prevenzione del cancro orale

Molte lesioni maligne del cavo orale si sviluppano in un arco temporale molto ristretto, quindi una adeguata ispezione del cavo orale non può essere effettuata solamente durante le normali visite di controllo dal dentista ogni sei mesi, ma deve essere eseguita tutti i giorni durante l’igiene orale, perché solo così si può parlare di Prevenzione vera e propria.

Il principio fondamentale per ogni paziente che desideri tenere sotto controllo il proprio cavo orale è quello di osservare ogni angolo della propria bocca, senza trascurare le zone più nascoste, e riconoscere eventuali lesioni o alterazioni da sottoporre poi alla visita specialistica. Vale sempre la regola che una lesione/alterazione della mucosa orale che non vada incontro a guarigione completa entro 10-15 giorni deve essere sempre portata all’attenzione dell’odontoiatra per una valutazione adeguata e una diagnosi precisa.

Anche una lesione piccola, non dolorosa, con margini ben definiti e di colore bianco può avere una componente maligna, quindi non bisogna sottovalutare tali lesioni né tanto meno rimandare, per nessun motivo, una visita dal dentista se si notano cambiamenti nella mucosa orale (labbra, lingua, palato, guance o pavimento orale) o se si notano una mobilità dentale monolaterale improvvisa o una alterazione nella mobilità della lingua o delle labbra.

Lesioni precancerose

La lesione precancerosa può essere di tre tipologie, la lesione bianca detta Leucoplachia, la lesione rossa detta Eritroplachia e infine la lesione bianca e rossa detta Leucoeritroplachia. La Leucoplachia generalmente è la lesione con il grado più basso di degenerazione e solo nel caso in cui sia disomogenea può raggiungere un’alta potenzialità degenerativa. Ben più pericolose sono le macchie rosse e quelle bianche e rosse, infatti sia l’Eritroplachia che la Leucoeritroplachia possiedono potenzialità degenerative altissime, basti pensare che nell’arco di dieci anni c’è quasi la certezza che queste lesioni precancerose siano degenerate in cancro orale. Questa è una suddivisione molto generica, cioè si raggruppano insieme sotto un unico nome patologie orali con potenzialità degenerative molto differenti, sarà poi compito del patologo orale definire la gravità della malattia attraverso l’esame istopatologico.

Cancro orale

Il carcinoma orale può presentarsi sotto diverse forme, una massa esofitica (che si accresce verso l’esterno), un cratere a carattere erosivo o un’ulcera con bordi irregolari e di colore rosso vivo al centro. Nelle fasi iniziali della malattia si parla di carcinoma in situ, cioè una degenerazione cellulare che non abbia infiltrato gli strati profondi dell’epitelio. Questo tipo di tumore orale se intercettato e diagnosticato è asportabile chirurgicamente con interventi scarsamente invasivi. Segue un periodo di follow-up, cioè una serie di controlli periodici programmati per valutare gli esiti dell’intervento e intercettare eventuali recidive, nuove patologie o effetti dannosi a seguito dell’intervento stesso. Nel caso invece di carcinomi infiltranti, la chirurgia è moderatamente o altamente invasiva a seconda del grado di infiltrazione negli strati profondi dell’epitelio raggiunti dal tumore.

Qual è allora il fattore che fa la differenza per una buona guarigione?

Sicuramente la diagnosi precoce, cioè intercettare la lesione prima che avvengano modifiche irreparabili. Un intervento chirurgico può essere piuttosto banale nel caso di un carcinoma non infiltrante, con guarigione completa e soprattutto mantenendo buone funzionalità d’organo (vedi la lingua).

Sede di insorgenza, dimensioni e tassi di incidenza in Italia

La sede di insorgenza nella formazione di lesioni precancerose e neoplasie orali è la seguente:

  1. 45% Lingua

  2. 16% Pavimento orale (area sottostante la lingua)

  3. 12% Mucosa buccale

  4. 12% Gengiva superiore

  5. 10% Gengiva inferiore

  6. 5% Palato duro

Per quanto riguarda le dimensioni possiamo dire che le lesioni possono essere anche molto piccole, inferiori cioè ai 2mm di diametro, fino ad arrivare a neoplasie altamente invasive che interessano i tessuti circostanti il cavo orale. I tassi di incidenza della malattia mettono in evidenza che la popolazione del Nord Italia è più colpita rispetto a quella del Sud, sia per quanto riguarda i maschi che le femmine.

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