Le Infezioni Odontogene Orofacciali

Le infezioni odontogene orofacciali più rilevanti sono caratterizzate dalla diffusione della carie e delle malattie parodontali che, non curate tempestivamente, diffondono ai tessuti circostanti. Microrganismi, virus, miceti sono i principali agenti responsabili delle infezioni e i sintomi che provocano sono dolore più o meno intenso, compromissione della funzione masticatoria o della fonazione, infezioni sistemiche e forte rialzo febbrile, diffusione agli spazi fasciali di testa e collo fino a conseguenze più gravi potenzialmente letali, come danni cerebrali o cardiovascolari.

Osteonecrosi dei Mascellari da Bifosfonati

L’osteonecrosi dei mascellari da bifosfonati è una forma patologica delle ossa mascellari scoperta recentemente. Nei pazienti affetti da malattie che causano riassorbimento osseo come tumori maligni con localizzazione ossea, malattie del metabolismo o osteoporosi i bifosfonati si sono rivelati farmaci molto efficaci. Il trattamento con bifosfonati può essere causa di una manifestazione patologica a livello delle ossa mascellari che si traduce con una particolare osteonecrosi cronica, individuabile in un’area di esposizione ossea a livello orale associata spesso a fistolizzazione cutanea. Il tessuto osseo dei mascellari colpiti da osteonecrosi da bifosfonati, all’esame radiologico, appare necrotico con il caratteristico aspetto a “buccia di cipolla” composto quindi da serie di foglietti delineati al di sopra della corteccia ossea. L’esordio classico si manifesta dopo avulsione dentale o interventi chirurgici parodontali, oppure dopo trattamenti di implantologia o di endodonzia, fermo restando che l’osteonecrosi possa manifestarsi anche spontaneamente.

Fascite Necrotizzante Orofacciale

Rara malattia craniocervicale ad andamento acuto, con evoluzione a carattere fulminante spesso con esito letale. La caratteristica principale è la rapida evoluzione con diffusione agli spazi superficiali del collo e l’invasione del mediastino. La causa più frequente è la complicanza di una infezione odontogena non trattata o curata inadeguatamente che evolve nella fascite necrotizzante orofacciale grazie al carattere polimicrobico da cui è composta, con prevalenza di batteri Gram-negativi. Non si delimita mai all’area di infezione ma diffonde sempre verso i tessuti circostanti. La presenza di batteri anaerobi determina il segno caratteristico del crepitio sottocutaneo, dovuto alla presenza di gas prodotto dai batteri. Sono maggiormente colpiti da questa complicanza i soggetti diabetici, gli immunodepressi e gli alcolisti.

Osteomielite dei Mascellari

L’osteomielite dei mascellari è un’infezione del tessuto osseo che non deve la sua evoluzione ad una infezione odontogena ma insorge quasi sempre se sono presenti fattori predisponenti, come radiazioni ionizzanti, terapia steroidea, diabete mellito o un trauma come una frattura composta dei mascellari. Il trisma, la parestesia o la anestesia del lato interessato costituiscono la sintomatologia caratteristica della patologia. Questa infezione origina dal parodonto o dalla polpa dentale invadendo il tessuto osseo soprattutto della mandibola, sicuramente la più colpita tra i mascellari a causa di una corticale più sottile e una vascolarizzazione midollare ridotta rispetto al mascellare superiore. L’infiammazione produce edema, causando così l’aumento della pressione intramidollare del tessuto osseo e la successiva necrosi. Il materiale purulento prodotto si fa strada fino al periostio, dove si accumula e causa il distaccamento dalla corticale ossea, a questo punto se non ancora trattata l’osteomielite dei mascellari può perforare il periostio e raccogliersi in ascessi di grandi dimensioni con fistole aperte sulla cute o sulle mucose. L’aspetto, sotto il punto di vista radiologico, del periostio è a “buccia di cipolla” come per l’osteonecrosi dei mascellari da Bifosfonati.

Actinomicosi

I microrganismi responsabili dell’actinomicosi sono Actinomyces israelii o Actinomyces naeslundii, Gram-positivi commensali del cavo orale che possono prendere il sopravvento in caso di immunodepressione, igiene orale scarsa o inesistente o per qualsiasi causa che apporti una modifica sostanziale sia qualitativa che quantitativa della flora batterica residente del cavo orale. L’infezione che ne deriva viene detta actinomicosi cervicofacciale e causa la formazione di ascessi multipli che confluendo fistolizzano sulla superficie cutanea esterna e formano noduli indolenti, spesso uniti tra di loro a formare una piastra di colore scuro con fuoriuscita di pus contenente granuli sulfurei, di colore giallo, formati da microrganismi. La lesione allo stadio avanzato tende a cronicizzare e ad interessare tessuti e organi vicini come l’apparato gastrointestinale, il polmone, la lingua, le ghiandole salivari, le meningi, le ossa del cranio, il cervello e la faringe. La diffusione ematogena a cervello, rene e uretere è una delle possibili evoluzioni della patologia non trattata.

Diffusione Ematogena

Nei soggetti immunodepressi e in quelli affetti da alterazioni anatomiche cardiache, la diffusione ematogena dei microrganismi patogeni del cavo orale, rappresenta una complicanza seria da valutare prima di eseguire qualsiasi trattamento del cavo orale, compresa l’ablazione. La batteriemia (presenza di batteri nel sangue) può avvenire anche durante lo spazzolamento, il passaggio del filo interdentale o l’uso degli scovolini, ma di solito nei soggetti normali la diffusione ematogena non ha alcun effetto. Come per gli immunodepressi anche i portatori di valvole cardiache artificiali devono essere sempre valutati per evitare la diffusione ematogena di processi infettivi orali. In tutti i soggetti a rischio è bene promuovere l’igiene orale personale ed eseguire sedute di igiene professionale per la rimozione della placca e del tartaro, i controlli periodici sono poi importanti per mantenere un buono stato di igiene e per prevenire potenziali patologie orali.

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