Implantologia A Carico Immediato: Il Paziente Ideale

Il successo dell’implantologia a carico immediato passa per molti fattori come la tecnica chirurgica utilizzata o le caratteristiche cliniche dell’osso alveolare residuo.

Scopo primario del dentista e dell’ implantologia orale dovrebbe essere quello di capire inizialmente le necessità del paziente, ascoltarne le richieste, spiegarne le possibili soluzioni e proporre il trattamento terapeutico adatto a suddette richieste. Molti studi hanno dimostrato negli anni che adattarsi ad una protesi totale mobile non è impresa insormontabile, avendo questo tipo di manufatti protesici una accettazione sia fisiologica, sia funzionale ma anche una consistente componente psicologica che influisce notevolmente sulle scelte del paziente. L’implantologia dentale quindi non dovrebbe e non rappresenta l’unica soluzione di “qualità” da proporre al paziente.

Il successo in implantologia passa per un’attenta selezione del paziente al fine di ridurre al minimo i rischi. Lo stato di igiene orale e quello di salute generale influiscono in egual maniera sul successo dei trattamenti di implantologia a carico immediato e a carico differito. Sesso ed età avanzata non rappresentano fattori di rischio, mentre il fumo e la parodontite avanzata lo sono. Recenti studi (Testori, Galli, Del Fabbro. Il Carico Immediato. ACME. Cormons) hanno messo a punto un protocollo che riduce il rischio di fallimenti precoci nei pazienti fumatori, attraverso la cessazione del fumo almeno due settimane prima e almeno dieci settimane dopo l’intervento può ridurre la percentuale di insuccesso a livello dei pazienti non fumatori.

Ecco una serie di pazienti che debbono essere esclusi in maniera temporanea o definitiva dai trattamenti implantologici:

⦁ Pazienti con scarsa igiene orale;
⦁ Pazienti con patologie a carico della mucosa orale;
⦁ Pazienti in gravidanza;
⦁ Pazienti psicotici;
⦁ Pazienti con emopatie, diabete scompensato, patologie respiratorie, ipertesi non curati, cardiopatici, patologie renali, patologie epatiche;
⦁ Pazienti fumatori;
⦁ Pazienti alcolisti;
⦁ Pazienti in cura con radioterapia e chemioterapia in concomitanza dei cicli di cura;
⦁ Pazienti immunodepressi;
⦁ Pazienti con scarsa quantità o qualità ossea.

La corretta anamnesi dentale indaga anche la possibile presenza di parafunzioni nella masticazione. Il bruxismo è una delle cause di fallimento sia degli impianti a carico immediato che differito poichè sviluppa forze che per intensità e durata possono minare la stabilità primaria degli impianti dentali. Alcuni studi (Balshi TJ, Wolfinger, Wulc, Balshi SF. A prospective analysis of immediate provisionalization of single implants. J Prosthondont. 2011 Jan.) hanno recentemente dimostrato che circa i 3/4 dei fallimenti in implantologia a carico immediato sono su pazienti affetti da bruxismo. La scelta del trattamento adatto al caso di ogni paziente deve quindi passare per le analisi dei modelli da laboratorio e la correzione delle eventuali disfunzioni masticatorie deve avvenire prima dell’intervento e mai dopo. Correggere queste disfunzioni è possibile attraverso un bite per la riabilitazione masticatoria neuro occlusale.

Una volta che l’anamnesi dentale e generale abbiano inquadrato i possibili fattori di rischio e una volta che il paziente sia stato selezionato per il trattamento si passa alla preparazione all’intervento di implantologia. Il cavo orale non deve presentare infezioni e l’eventuale presenza di malattia parodontale, placca, carie o gengivite deve essere trattata tempestivamente prima dell’intervento implantologico. Una serie di sedute di igiene orale professionale con ablazione del tartaro presente, levigatura delle radici e utilizzo di colluttori con Clorexidina riducono al minimo la carica batterica del cavo orale e aumentano il successo della terapia a breve e a lungo termine. E’ oramai obbligatorio valutare la CBCT (Cone Beam Computed Tomography) del paziente prima di qualsiasi intervento di implantologia, esame radiografico che restituisce una scansione 3D dell’osso alveolare delle arcate, utile per una valutazione sia implantologica sia generale dello stato di salute dei denti. Se dalla CBCT dovessero emergere focolai infettivi a carico dei denti residui è necessario prima di tutto trattare suddetti elementi e dopo procedere con il trattamento di implantologia.

L’igiene orale professionale è importante quanto quella domiciliare ed è molto importante istruire il paziente su come mantenere puliti i denti naturali presenti ancora in bocca e tutto il cavo orale perchè è stato già largamente dimostrato che i batteri che colonizzano le superfici degli impianti, causando perimplantite e altre patologie, sono quelli presenti sulle superfici dei denti con placca, sui solchi gengivali, sulle tonsille e su tutte le mucose orali. Nei pazienti edentuli invece la colonizzazione batterica iniziale degli impianti sembra essere ritardata, probabilmente le superfici in titanio offrono, almeno per le prime ore, una minor ritenzione di placca. Questo rappresenta solo una dato iniziale e possiamo invece affermare con sicurezza che la colonizzazione batterica procede poi molto velocemente ed è necessario istruire il paziente sulla corretta pulizia domiciliare.

L’igiene orale deve essere a dir poco scrupolosa a partire dalla primissima fase subito dopo l’intervento perché è solo mantenendo un ottimo e continuo stato di igiene orale che può far ragionevolmente dire che gli impianti dentali possano davvero durare per molti anni se non per tutta una vita.

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